Inaugurato il murales alla Casa Circondariale di Vasto con la collaborazione dell’artista Lorenzo Faini, e con la collaborazione dei volontari Elia Faini e Roberto Novelli della Ricoclaun e il finanziamento della Ricocla
Si è svolta il 6 luglio, alla presenza di un grande numero di volontari e detenuti, l’inaugurazione del murales realizzato nella Casa Circondariale di Vasto. Una grande decorazione con colori sfumati in cui tra il cielo stellato e un aereo stilizzato predomina la scritta “Solo chi sogna può imparare a volare…”. Un progetto speciale di arte ma anche di condivisione, creatività e bellezza finanziato dalla Odv Ricoclaun, dal Buco nel Tetto e da Avi Alzheimer Vasto. Tre associazioni unite insieme da altri progetti e attività che hanno voluto contribuire per donare un messaggio di bellezza e speranza al penitenziario vastese, ai detenuti, a tutto il personale e a tutti i volontari che con progetti diversi hanno relazione con la struttura.
Tutto questo è stato possibile grazie alla disponibilità del Direttore Giuseppina Ruggero, all’impegno di Maria Giuseppina Rossi, la funzionaria giuridico pedagogica, a Lorenzo Faini che ha ideato, progettato, e realizzato, ai due volontari Ricoclaun, Elia Faini, clown Sampei e Roberto Novelli clown Pallino, e ad alcuni detenuti semiliberi che hanno dato la propria collaborazione.
Un progetto impegnativo, di rigenerazione urbana, svolto in questi giorni di grande caldo, che con i suoi colori, le sue sfumature, colpisce, meraviglia, esprime il dialogo di una comunità che si mostra sempre vicina, accogliente e generosa per rendere questo luogo un luogo migliore, di speranza.
Maria Giuseppina Rossi esprimendo il proprio ringraziamento al lavoro di tutti verso questo progetto che esprime speranza verso il futuro, ha dato la parola a diversi volontari che seguono all’interno del penitenziario vastese diverse attività, dalla Ricoclaun che ultimamente è stata molto attiva con diverse iniziative, dal murales realizzato a settembre 2021, alla raccolta di libri per la biblioteca del carcere, al concerto live, a questo lavoro; a Rosaria Carlucci del Buco nel Tetto, promotrice della preghiera ma anche di tante attività concrete nella comunità; alla dr.ssa Sacchet dell’associazione Avi Alzheimer Vasto che ha evidenziato le peculiarità della propria associazione e ha invitato i detenuti che possono uscire a seguire il prossimo corso Alzheimer e caregiver che organizzeranno; al Dirigente Scolastico Concetta Delle Donne che insieme ad altre volontarie segue il gruppo di lettura, con la lettura ad alta voce e riflessioni condivise con i detenuti; alla professoressa Rosina Colella che ha realizzato prima della pandemia una ricca collaborazione tra gli studenti del liceo pedagogico e il penitenziario; a Piero Uva dei Lions di Vasto sempre disponibili in vari progetti, a Francesco Lovino il giovane studente che dopo la maturità sta svolgendo un progetto fotografico nella casa circondariale per prepararsi alla selezione per entrare in una scuola di cinema. Anche l’ispettore Di Filippo della Polizia Penitenziaria ha evidenziato la positività del progetto, ma anche come sia creata una relazione positiva tra i volontari, i detenuti e tutto il personale del carcere.
Nicola Della Gatta, Assessore alla Cultura, al Welfare e all’Inclusione Sociale, ha evidenziato che Vasto possiede una grande ricchezza, una rete qualificata di volontari che costituiscono un terzo settore significativo per tutta la comunità. Ha parlato della bellezza, che è sempre contagiosa e nasce da un incontro. In questo caso con quello di tanti volontari, che con il loro altruismo e impegno esprimono l’esserci, diventano valore per la comunità.
Paola Cianci, Assessora alle Politiche Giovanili, al Patrimonio e ai Servizi Civici, ha sottolineato che l’arte, in questo caso, ma anche in altri progetti come quello che si sta svolgendo a Punta Penna, diventano occasioni di inclusione, esprimono un messaggio di condivisione, un messaggio positivo che fa sperare, come la linea tratteggiata che nel murales porta a volare verso le cose belle del futuro.
I vari volontari hanno espresso tutti lo stesso concetto: si esce sempre arricchiti dall’esperienza svolta con i detenuti. Si dona il proprio tempo, il proprio impegno, le proprie competenze ma si riceve molto di più.
La professoressa Bianca Campli, presidente del Club Unesco Vasto ha fatto un excursus storico della street art a partire dai graffiti dei paleolitici nelle caverne, all’arte urbana attuale, dove l’artista con un Nickname lascia una traccia, spesso negli angoli marginali della città, lasciando sempre un messaggio. Ha illustrato poi il suo progetto quello di raccogliere foto di street art e farne uno studio e una pubblicazione e anche i murales della casa circondariale di Vasto ne faranno parte.
“La presenza di questa ricca comunità di volontari”, ha detto Rosaria Spagnuolo, presidente Ricoclaun e organizzatrice del progetto di street art, “può costituire uno stimolo a nuovi progetti d’inclusione, a nuove reti sinergiche che uniscano in modo nuovo il penitenziario alla collettività solidale vastese”.
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